Art Director and Photographer | Emilio Tini
Text | Icarius De Menezes
Curated by @Lolaglam

Nell’antichità il popolo che aveva il culto della barba era quello Assiro e poi Babilonese. Portavano lunghe barbe ricciole scurite e lucidate con oli profumati. In occasioni speciali usavano poi polvere d’oro o d’argento.
In Egitto era simbolo divino e in definitiva di potere.
Nell’antica Grecia venne ritenuta segno di forza e di virilità.
Nel medioevo la barba, considerata espressione del demonio, venne in molte parti d’Europa, addirittura, punita con il rogo.
I barbari avevano barba e i capelli lunghi, i vichinghi addirittura le trecce.
Il vanitosissimo Alessandro Magno invece voleva i suoi soldati ben sbarbati.
I Romani si sbarbavano per motivi prettamente militari.
Robespierre, rivoluzionario prima della rivoluzione, era considerato paranoico perché si preoccupava molto della propria apparenza e troppo delle sue parrucche.
Ma già alla fine dell’800 barba e baffi avevano i giorni contati. Nasce il rasoio di sicurezza e un volto pulito è sinonimo d’igiene e serietà: l’uomo per bene
La vera rivoluzione nel campo della rasatura avvenne nel 1895 con King Camp Gillette.
Il 900, le guerre e le esigenze militari richiedono un volto ben sbarbato per indossare una maschera antigas.
Musulmani, hippie e gesuiti sono accomunati la barba.
Gli anni ‘70, l’orgia di peli, barba lunga, capelli, baffi e peli sul petto, sinonimo di maschilità virile ma anche di vanità.

L’uomo ha avuto una grande evoluzione estetica negli ultimi anni, il nuovo culto di bellezza maschile ha tolto dalla quasi estinzione di una professione il famoso barbiere. Intanto si genera la domanda discretamente tra gli uomini: barba o non barba?
Nel mondo contemporaneo i prodotti per la cura di barba e baffi sono alla portata di tutti e nascono numerose case produttrici.
Per alcuni uomini tagliare la barba è un piacere che non ha confini, l’uomo attuale ha un nuovo volto, vuole sembrare adulto, è intrigante, interessante, maschile. La barba rende la sua immagine imponente e virile.
L’industria cosmetica spende milioni in advertising, uno dei più grandi manipolatori degli uomini dopo la donna e il calcio.

Make Up Artist | Andrea Costa | Close Up
Hair Stylist | Dora Roberti | Close Up
Model | Henrik Fallenius | Why Not Model Management
Style Assistants | Dario Grillo Eleonora Ramondetti
Production | Emilio Tini Studio

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